Il libro “Un dipinto, la storia e un nome” di Aurelio Urcioli spiega l’attribuzione della preziosa tavola esposta alla Casa Museo Polli Stoppani
La preziosa tavola, custodita dalla Fondazione Polli Stoppani, ha a lungo rappresentato un enigma senza una chiara attribuzione, ma oggi rivela un’importanza straordinaria per il patrimonio nazionale. Oltre al valore artistico, di per sé notevole, essa svela un significato storico profondo. Risalente agli anni Settanta del Trecento, il dipinto evoca i legami tra Firenze, Roma, Napoli e la corte ungherese di Buda durante lo scisma d’Occidente. Grazie a recenti contributi critici e a dettagli iconografici unici, è stato finalmente possibile identificare l’autore del dipinto, fino ad ora ignoto: Neri di Mone.
Neri di Mone è un artista conosciuto soprattutto attraverso pochi documenti, ma fino ad ora non è stato possibile attribuirgli con certezza alcun dipinto. Attivo a Firenze nella seconda metà del XIV secolo, era iscritto all’Arte dei medici e speziali prima del 1358 e risiedeva a Borgo la Noce, parrocchiano di San Lorenzo. Figlio d’arte, suo padre Mone di Cambio era nativo di Prato. Neri è menzionato tra i pittori incaricati dai consoli dell’Arte dei medici e speziali di dare pareri sulla costruzione della chiesa di Santa Reparata a Firenze, insieme a Taddeo Gaddi, Andrea di Cione, Niccolò di Tommaso, Giovanni Bonsi e Andrea di Bonaiuto, in una richiesta del 13 luglio 1366. La tavola conservata dalla Fondazione Polli Stoppani rappresenta la sua prima e finora unica opera certa, aprendo la strada per una più completa comprensione del suo contributo alla pittura fiorentina del secondo Trecento, un compito affascinante per i futuri studiosi.
Per ammirare dal vivo quest’opera, è possibile visitare la Casa Museo Polli Stoppani nei giorni e negli orari indicati sul sito: https://www.fondazionepollistoppani.it/casamuseo/
Il volume è disponibile presso le librerie e presso la Fondazione Polli Stoppani con una donazione minima di 15 euro.
